Guerra arabo israeliana, una breve ricostruzione

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guerra arabo israelianaDalla creazione di Israele nel 1948, lo Stato ebraico è entrato in guerra con i suoi vicini arabi in diverse occasioni, con le differenze tra i gruppi si sono protratte fino al XXI secolo.

Per comprendere come si sia evoluta la guerra arabo israeliana bisogna rammentare che la regione mediorientale nota come Palestina era l’antica patria del popolo ebraico, che entrò a far parte del mondo islamico nel 600 d.C..

Dal 1923 al 1948 gli inglesi hanno governato la regione e durante questo periodo, molti immigrati ebrei provenienti dall’Europa vi si stabilirono. Anche gli arabi vivevano in Palestina ed entrambi i gruppi volevano però controllare la terra. Quando la Gran Bretagna rinunciò alla Palestina, le Nazioni Unite (ONU) divisero la terra: ogni gruppo avrebbe dovuto ottenere la stessa quantità, ma gli arabi erano scontenti perché agli ebrei erano state date alcune terre che erano di proprietà dei palestinesi arabi.

La guerra del 1948-49

Il 14 maggio 1948, appena nato Israele, i palestinesi arabi e i Paesi arabi vicini dichiararono guerra a Israele: le forze arabe occuparono parti della Palestina, ma alla fine della guerra Israele si ritrovò con più terra di quanta ne avesse prima della guerra.

Nel 1949 Israele e gli Stati arabi firmarono accordi di confine. Tuttavia, non ci fu alcun trattato di pace. I molti palestinesi che avevano lasciato le loro case finirono nei campi profughi dei Paesi arabi.

La Guerra dei Sei Giorni

Nella primavera del 1967, gli scontri tra Siria e Israele portarono alla Guerra dei Sei Giorni. Israele vide che l’Egitto si stava preparando alla guerra per aiutare la Siria e il 5 giugno colpì rapidamente e spazzò via quasi tutta la forza aerea egiziana a terra. In sei giorni Israele si impadronì della Città Vecchia di Gerusalemme, della Penisola del Sinai, della Striscia di Gaza, del territorio giordano a ovest del fiume Giordano (noto come Cisgiordania) e delle Alture del Golan, al confine tra Israele e Siria.

La guerra dello Yom Kippur

Il 6 ottobre 1973, nel giorno sacro ebraico dello Yom Kippur, Egitto e Siria attaccarono entrambi Israele. Nella guerra dello Yom Kippur, Israele respinse entrambi gli eserciti nel proprio territorio, ma subì a sua volta pesanti perdite. Dopo la cessazione dei combattimenti all’inizio del 1974, le Nazioni Unite stabilirono delle zone neutrali tra questi Paesi e Israele.

Tensioni continue

Il 26 marzo 1979, Israele ed Egitto firmarono un trattato di pace. Tuttavia, le tensioni tra Israele e le altre comunità arabe sono continuate. Nel 1982, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) attaccò Israele dai campi in Libano. Il 5 giugno 1982, Israele invase il Paese. L’OLP se ne andò, ma alcune truppe israeliane rimasero nel Paese fino al 2000. Alla fine degli anni ’70, gli israeliani iniziarono a costruire insediamenti sulle terre occupate nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Nel 1987 la crescita di questi insediamenti provocò la protesta dei palestinesi. Manifestazioni e sommosse – note come intifada – scoppiarono e continuarono fino all’inizio degli anni Novanta. Nel 1993 Israele ha accettato di iniziare a cedere il controllo di alcuni dei territori occupati ai palestinesi. Nel 2000, tuttavia, scoppiò una nuova intifada, bloccando i colloqui di pace tra Israele e i palestinesi.

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