Come noto, sono numerosi i fattori che influenzano una vita lunga e sana. Alcuni di questi, come la genetica e il sesso, non possono essere modificati. Tuttavia, molte altre abitudini, come l’alimentazione, l’attività fisica, la riduzione dello stress, il non fumare e il dormire bene, possono essere influenzate direttamente.
Ebbene, in questo ambito un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Jyväskylä in Finlandia ha scoperto che, sebbene l’esercizio fisico sia importante per vivere a lungo, seguire altre abitudini di vita sane può avere un impatto ancora maggiore.
Anna Kankaanpää, ricercatrice presso il Centro di Ricerca Gerontologica della Facoltà di Scienze dello Sport e della Salute dell’Università di Jyväskylä in Finlandia e autrice principale dello studio, ha studiato la correlazione tra l’attività fisica nel tempo libero e il rischio di mortalità per approfondire i risultati di un precedente studio che suggeriva che l’associazione potesse essere dovuta a influenze genetiche.
Per questo studio, il team di ricerca ha utilizzato i dati di oltre 11.000 coppie di gemelli adulti della Finnish Twin Cohort. La quantità di attività fisica svolta dai partecipanti allo studio è stata valutata attraverso questionari somministrati nel 1975, 1981 e 1990. I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi: sedentari, moderatamente attivi, attivi e molto attivi. La mortalità dei partecipanti è stata monitorata fino al 2020, per un periodo di 45 anni.
Alla fine dello studio, Kankaanpää e il suo team hanno scoperto che più di un terzo – quasi il 40% – dei partecipanti del gruppo dei sedentari è morto prima del follow-up della mortalità nel 2020, la percentuale più alta dei quattro gruppi.
I partecipanti ai gruppi attivi avevano un rischio di mortalità per tutte le cause inferiore tra il 15% e il 23% rispetto al gruppo dei sedentari.
Come influiscono altri fattori dello stile di vita sul rischio di mortalità?
I ricercatori hanno inoltre tenuto conto di altri fattori legati allo stile di vita, tra cui l’indice di massa corporea (BMI), lo stato di salute, l’uso di alcol e il fumo. Applicando questi fattori, il tasso di mortalità dei partecipanti al gruppo dei sedentari è sceso a un massimo del 7%.
Gli scienziati hanno anche scoperto che i partecipanti ai gruppi sedentario e altamente attivo hanno subito un’accelerazione dell’invecchiamento biologico rispetto ai gruppi moderatamente attivo e attivo. Secondo lo studio, i ricercatori ritengono che l’associazione benefica tra esercizio fisico a lungo termine e riduzione del rischio di morte sia in gran parte dovuta non solo all’esercizio fisico, ma anche ad altri fattori legati alla salute.
Insomma, invece di essere la causa della riduzione del rischio di mortalità, l’attività fisica regolare potrebbe essere un indicatore di uno stile di vita complessivamente sano, che contribuisce ad allungare la vita di una persona.