Inflazione stabile in Italia allo 0,9%

Stando agli ultimi dati forniti da Istat, nel mese di dicembre in Italia l’inflazione è rimasta stabile allo 0,9% per l’indice nazionale e in abbassamento di un decimo di punto percentuale all’1% sulla misura armonizzata. Nel mese, i prezzi sono cresciuti di quattro decimi di punto sul NIC e di tre decimi di punto sull’IPCA, con un dato statistico che è risultato essere sostanzialmente in linea con la maggior parte delle previsioni degli analisti.

Per quanto concerne un livello di maggiore dettaglio, emerge come la crescita dei prezzi su base congiunturale (in base all’indice NIC) sia riconducibile in misura prevalente ai trasporti (+1,4% su mese) e alle spese per cultura e tempo libero (+1,3% su mese). Entrambi i capitoli sono evidentemente condizionati in misura decisiva da fattori stagionali.

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Inflazione di giugno in rallentamento

Secondo quanto afferma l’Istat nella propria stima preliminare, i prezzi al consumo sarebbero calati dello 0,1 per cento a giugno, su base mensile, conducendo così l’inflazione acquisita per l’anno in corso all’1,2 per cento. Su base annua il dato risulta così essere in rallentamento rispetto a quanto era stato sperimentato nel corso del mese di maggio, quando la crescita fu pari all’1,4 per cento.

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Prezzi al consumo in aumento in Europa

Giornate di dati macro economici di scarso rilievo, quelle che stiamo vivendo all’interno del calendario europeo. Tuttavia, vi è comunque margine per qualche tiepida riflessione su quel che accaduto e su quel che probabilmente accadrà nel corso dei prossimi giorni, partendo magari dalle ultime stime sull’andamento dei prezzi al consumo in quelle che sono le principali economie dell’eurozona.

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Prezzi agricoli, si prevede calo duraturo

forex andamentoStando a quanto viene affermato all’interno dell’ultimo rapporto congiunto Ocse-Fao 2016 – 2025, Agricoltural Outlook, dopo un lungo periodo di salita, i prezzi dei prodotti agricoli dovrebbero rimanere in un basso livello (rispetto ad oggi) per il prossimo decennio. Naturalmente, quanto sopra non esclude comunque che possano esservi andamenti contrastanti, poiché la volatilità dei listini – come dimostrano anche i tempi più recenti – dovrebbe riguardare anche il prossimo futuro a breve termine.

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