Cresce di buon ritmo l’economia USA

Continua a crescere con un buon ritmo l’economia statunitense. Gli ultimi dati a nostra disposizione manifestano infatti che la stima finale del PIL nel corso del 3° trimestre ha registrato una crescita di 3,2% t/t annualizzato, e del 2,3% a/a, dimostrando pertanto un consolidamento dello sviluppo economico del Paese.

Per quanto concerne le determinanti alla base di tale evoluzione, si noti come i consumi rimangano moderati (+2,2% t/t ann. da 2,3% t/t ann. della seconda stima), ma la previsione è comunque di un’accelerazione avvenuta nel corso del 4° trimestre, periodo per il quale attendiamo le prime stime. Gli investimenti non residenziali sono invece in robusta crescita di 4,7% t/t ann., mentre quelli non residenziali sono rivisti verso l’alto (-4,7% t/t ann., da -5,1% t/t ann.), pur rimanendo in territorio negativo. Ancora, la spesa pubblica segna un aumento di 0,7% t/t ann..

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Produttività in calo negli USA

forex on lineStando a quanto affermano gli ultimi dati macro disponibili, la produttività statunitense nel corso del primo trimestre dell’anno sarebbe in calo di -0,6 per cento t/t ann. (e di 1,1 per cento su base annua), dopo due trimestri di aumenti sostenuti (rispettivamente +1,8 per cento e +3,3 per cento t/t ann. nel quarto e nel terzo trimestre). Il calo è riconducibile principalmente da un aumento troppo lieve dell’output (+1 per cento t/t ann.) a fronte di un incremento delle ore lavorate di 1,6 per cento t/t ann. La crescita media della produttività dal 2012 è stata di +0,6 per cento all’anno, al di sotto della media pre-crisi.

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Investire negli USA, titoli finanziari ancora in buono spolvero

Continua il buon momento di forma dei titoli finanziari nel mercato statunitense: il comparto sta infatti ribadendo l’impostazione rialzista di medio periodo che era stata avviata principalmente come conseguenza della vittoria elettorale di Donald Trump alle ultime elezioni presidenziali, a seguito della formazione di attese di una generale deregolamentazione del comparto, in aggiunta all’elemento rappresentato dagli impatti positivi derivanti dai rialzi dei tassi di mercato e dalla solidità della crescita economica.

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Ford blocca i suoi investimenti in Messico

Ford, una delle compagnie automobilistiche maggiormente prese di mira dal nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella sua campagna elettorale, a causa dei suoi investimenti in Messico, ha annunciato che rinuncerà al previsto impiego da 1,6 miliardi di dollari per la realizzazione di una nuova fabbrica oltre il confine meridionale del Paese e, di contro, ne spenderà un pò di meno (circa 700 milioni di dollari) in uno stabilimento già esistente a Flat Rock, in Michigan, per produrre veicoli elettrici e a guida autonoma. Un investimento salutato molto positivamente in terra nordamericana, visto e considerato che prevede anche la creazione di 700 nuovi posti di lavoro.

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Forex USA, si attendono le pubblicazioni dei verbali FOMC

opzioni binarieIl principale evento nell’area dollaro, per oggi, è certamente rappresentato dalla pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC avutasi in questo mese di novembre, e dai quali dovrebbe emergere un aumento di consenso per un rialzo dei tassi di interesse di riferimento in tempi ravvicinati, e probabilmente già nella riunione di dicembre, con valutazioni generalmente positive dello scenario di crescita e occupazione, nonché crescente convinzione che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2 per cento.

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Vince Trump, vince la volatilità?

donald-trumpLa vittoria di Trump costringe i principali analisti a rivedere i propri piani di approccio ai mercati finanziari. Ma cosa potrebbe accadere? È probabile che nell’immediato non accada nient’altro che la forma dell’odierno aumento della volatilità, una risposta tipica dei mercati e non certo sorprendente considerato quanto accaduto sul fronte elettorale: il calo generalizzato delle borse e delle altre attività di rischio, i tassi governativi dei Paesi core in discesa e lo spread in allargamento sono dunque delle reazioni organiche, tipiche del momento, considerato che – ripetiamo – l’evento era in parte inatteso e considerato che la Presidenza Trump presenta maggiori incognite per i mercati rispetto a una politica di continuità che avrebbe espresso una Presidenza Clinton.

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