Il PIL, prodotto interno lordo, è il valore di mercato di tutti i beni e servizi prodotti in un paese durante un determinato periodo. Il PIL è un indicatore in ritardo, ma è anche uno degli indicatori più popolari della salute economica, ed è proprio per questo motivo che buona parte delle attenzioni degli investitori si concentrano periodicamente sulle attese e sulle pubblicazioni di questo indicatore.
I tassi del PIL sono di solito dati in confronto al trimestre o all’anno precedente, al fine di mostrare quanto un’economia stia crescendo – un PIL in aumento indica che l’economia di un paese si sta espandendo, mentre i tassi del PIL in calo mostrano una contrazione economica. Per esempio, se il PIL di un paese fosse aumentato del 2% in un anno, significherebbe che la sua economia è cresciuta del 2% dalla precedente misurazione avvenuta l’anno precedente.
Di solito ci sono due misure del PIL fornite in un comunicato: nominale e reale. Il PIL nominale è il valore standard, che valuta il valore di beni e servizi al prezzo corrente di mercato. Il PIL reale è questo valore finale aggiustato per le variazioni di prezzo che si verificano nel tempo.
Le risposte del mercato ai cambiamenti del PIL si vedono spesso nelle azioni e negli indici, poiché un aumento o una diminuzione del PIL mostrerà quanti soldi le imprese hanno fatto durante il periodo. Molto dipenderà anche da come le cifre reali si confrontano con le aspettative degli analisti.
Ma il PIL è un buon indicatore economico?
La risposta è decisamente positiva. Il PIL è considerato un buon indicatore economico, in quanto misura accuratamente le dimensioni dell’economia, mentre il PIL pro capite (per persona nell’economia) è strettamente legato al tenore di vita nel tempo. Tuttavia, il PIL è un indicatore in ritardo, il che significa che non c’è molto che possa rivelare sulle prospettive di un’economia!