Il pacemaker più piccolo del mondo esiste: i primi casi in Italia

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pacemakerLa tecnologia sta compiendo passi da gigante e più in particolare lo sta facendo quella destinata a un utilizzo prettamente medico: andiamo dalle sedie a rotelle che si alzano permettendo una migliore mobilità (e indipendenza) ai diversamente abili, passiamo alle moderne apparecchiature che consentono ai malati di Sla di poter interagire con l’ambiente circostante tramite il semplice movimento degli occhi e arriviamo, ora come ora, a quello che i media hanno già ribattezzato essere il peacemaker più piccolo del mondo.

Ebbene sì, perchè il pacemaker più piccolo esiste per davvero e, udite udite, è stato sì realizzato da una società irlandese ma ha già preso piede in maniera quanto più concreta anche qui in Italia. Parliamo di un dispositivo medico davvero molto piccolo sotto un punto di vista dimensionale e peraltro leggerissimo in termini di massa; un piccolo aggeggio che nonostante l’apparenza ha, come ben sappiamo, una funzione estremamente importante.

Il marchingegno è stato montato già su due pazienti sofferenti di problemi cardiaci per mano del Maria Cecilia Hospital di Cotignola (provincia di Ravenna) e dell’Anthea Hospital di Bari. I protagonisti di questa prima sperimentazione sono stati due pazienti di 64 e 73 anni per i quali la seduta di applicazione è durata soltanto mezz’ora di tempo. Lo scioglimento di questa prima fase ha successivamente consentito al pacemaker più piccolo del mondo di poter divenire una realtà vera e propria, ormai pronta per essere utilizzata da ben dodici aziende ospedaliere e sufficientemente consolidata per dare il via ad un’installazione rapida, innocua ed estremamente efficiente (l’introduzione dell’apparecchio avviene attraverso la vena femorale).

Insomma anche su questo fronte le novità sono parecchie e giorno dopo giorno tendono a farsi sempre più importanti per l’innalzamento delle aspettative di vita e l’accrescimento della qualità della vita stessa. Per quanto straordinaria e interessante possa essere la realtà data dal pacemaker più piccolo del mondo, infatti, questo non è che l’inizio di un’era nell’ambito della quale la tecnologia diverrà sempre più amica dell’uomo aiutandolo a superare ostacoli che fino a poco tempo fa credevamo fossero invalicabili.

Più in particolare, ricordiamo che il superamento di questo piccolo grande tabù è stato reso possibile per mezzo delle attività di ricerca della Medtronic, un’azienda con sede in Irlanda ma originariamente fondata in Minnesota da Earl E. Bakken e Palmer Hermundaslie. Nata nel 1949, ormai sono decine e decine di anni che la Medtronic continua a dare il suo importante contributo nello sviluppo delle tecnologie biomediche e, dal canto suo, il pacemaker più piccolo del mondo non ne è che un’ulteriore prova.

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