La Cina ha mandato nello Spazio la sua seconda stazione, la Tiangong-2, che ha raggiunto già la sua posizione in orbita a 400 km d’altezza, dopo esser stata lanciata giovedì scorso dal poligono Jiuquan, nel nord ovest del deserto del Gobi.
Tiangong – il cui nome significa “Palazzo celeste” – è la prima generazione di stazioni spaziali che Pechino sta sperimentando per poter collaudare i sistemi necessari per poter passare, tra quattro anni, alla realizzazione di una più grande e complessa stazione. La precedente edizione, il Tiangong-1, è partita nel 2011. La nuova versione, Tiangong-2, è più ricca nella strumentazione e, pur mantenendo un modulo sostanzialmente identico al primo (14,4 metri per 4,2 metri) nelle dimensioni, è dotato di un braccio robotizzato per le operazioni esterne. Grazie ai miglioramenti apportati, gli equipaggi potranno rimanere più a lungo, e anche fino a un mese.
Il primo equipaggio che andrà a popolare Tiangong-2 partirà il prossimo mese di ottobre con la navicella Shenzhou-11. Nell’aprile del 2017, invece, è previsto che una navicella cargo automatica possa portare rifornimenti e apparecchiature scientifiche. A bordo di Tiangong-2 sono già presenti 14 esperimenti, uno dei quali realizzato in Europa, dall’agenzia francese Cnes, e dedicato allo studio del sistema cardiovascolare in assenza di gravità.
Oltre alla Francia, il governo cinese ha pubblicamente invitato tutti i Paesi interessati alle attività in orbita sulla casa cosmica. La Francia rimane comunque la prima nazione a condividere questa prospettiva, partecipando attivamente fin dalle primissime fasi della fruizione di questa nuova pietra miliare nell’esplorazione spaziale da parte della Cina.