Caffè: la storia della bevanda senza tempo

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Qual è la bevanda di cui non potresti mai fare a meno? Provatelo a chiedere a 10 italiani, e sono certa che quasi tutti risponderanno il caffè.

La più stimolante ed energica bevanda è diventata nel tempo un vero e proprio rito quotidiano per molte persone. Una pausa caffè, il caffè per iniziare la giornata, la scusa per un appuntamento: il caffè in tutte le circostanze.

Eppure questa magica bevanda ha una storia lontana.

Da dove nasce il caffè e come?

Dalla macinazione di semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali che appartenevano al genere Coffea, di cui le più diffuse specie sono proprio l’arabica e la robusta. Che tutti ormai associamo al nostro caffè.

Da dove derivasse il caffè è rimasto un mistero fino al XIX secolo: forse Etiopia, oppure Persia o Yemen? E intorno a questi misteri giravano anche molte leggende sull’origine del caffè, come quella del pastore in Etiopia che vide le capre vagabondare con energia dopo aver mangiato le foglie del caffè. O la leggenda di Maometto che bevendo il caffè, come pozione nera, riprese tutte le forze che gli mancavano.

I primi che in Europa iniziarono a parlare della pianta di caffè furono in Germania, il botanico Léonard Rauwolf e in Italia nel 1959.

L’evoluzione del caffè

Da allora il caffè non ci ha mai abbandonato e nel tempo ha subito molte trasformazioni, fino a raggiungere gli usi ormai più comuni del caffè in polvere, a capsule e cialde. Basta visitare siti come https://www.iltempodelcaffe.it/ per capire a oggi quante tipologie di caffè sono ormai disponibili. Una varietà e un’evoluzione che nei nostri giorni riesce a soddisfare le nostre esigenze. Ma è sempre stato così?

La vera affermazione del caffè è avvenuta in tutto il mondo negli anni Sessanta, diventando un prodotto per tutti. Sono gli stessi anni in cui inizia a diventare un vero trend, che si trasformerà nel tempo come un must. Nonostante questo, però, la qualità del prodotto non era ancora curata né migliorata. E tantomeno non c’erano le varietà di cui oggi godiamo.

Solamente adesso la qualità del caffè è il centro del suo commercio, e risulta l’elemento più importante per la scelta stessa. In più, si cura maggiormente la sostenibilità e il rispetto della materia prima.

Le tipologie di caffè che si sono affermate dai tempi delle sue origini fino a ora sono il caffè in polvere, quello in capsule e quello nelle cialde.

Caffè in polvere

È sicuramente la prima tipologia di caffè utilizzata dal suo arrivo: il caffè in polvere.

Viene utilizzato ancora oggi, con le macchinette di caffè tradizionali: la classica e affezionata moka.

Il caffè in polvere deve essere dosato a mano ed è la tipologia di caffè più economica.

Si imbatte nel rischio di sporcare di più, ma richiede una manualità che piace a molti amanti del caffè.

Caffè a cialde o capsule?

Le cialde sono delle monodose di caffè in un involucro di carta filtro, che presentano alcune differenze di preparazione rispetto alle polveri: c’è una dose di caffè già pronta e una diversa pulizia.

Anche le capsule prevedono lo stesso utilizzo del caffè. Quello che distingue le cialde dalle capsule però riguarda forma e materiale. La capsula è generalmente prodotta in plastica o alluminio, mentre la cialda è un contenitore di carta, costituito di cellulosa.

 

 

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