Come la fotografia e la stampa foto stanno diventando il primo hobby

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fotografiaLa fotografia ha una lunga storia e sembra aver assolutamente beneficiato della tecnologia digitale, anche se a soffrire, ultimamente, sembra essere la stampa delle foto, visto che la fruizione delle immagini può essere ottenuta tramite i computer, le stesse macchine fotografiche digitali, le cornici e naturalmente smartphone e tablet, con la conseguenza che lo sviluppo in senso classico è definitivamente morto e sepolto, se si fa eccezione della ritrattistica. È interessante notare come la fotografia abbia una lunga storia tecnologica alle spalle e che essa è sopravvissuta ai cambiamenti tecnologici perché risponde a uno specifico desiderio di ricordare, imprimere i ricordi e i momenti e conservarli. Nata intorno al 1830, ma diffusasi a partire da un decennio più tardi, la fotografia ha raggiunto un livello di diffusione eccezionale e si può dire che come pratica, essa è sicuramente l’hobby più diffuso del mondo. Il successo di telefonini dotati di fotocamera è stato decretato fin dal loro apparire e oggi i pixel di risoluzione sono così alti, negli stessi apparecchi, che ciascuno di noi può interessarsi fotografo. E in effetti c’è molto dibattito sul valore della fotografia d’autore visto che chiunque ha a disposizione un obiettivo e può caricare le proprie foto su siti di condivisione sociale come Facebook e Twitter, per non dire di quelli strettamente dedicati alle foto come Instagram e Flickr.

Internet però non ha decretato la fine dello sviluppo tout-court. Ad esempio sono nati numerosi siti che permettono di sviluppare le foto attraverso la stampa online non solo sulla carta da stampa fotografica, ma anche su tessuti, manifesti e oggetti di utilizzo quotidiano. In questo modo agli utenti viene fornita la possibilità di stampare direttamente le foto modificate con i filtri, aggiungendo un altro tocco di sostanza alla pratica. I soggetti più fotografati online sono i cibi, gli animali domestici (gatti su tutti) e le località più suggestive nelle quali si trascorre del tempo in vacanza. Gli aspiranti fotografi d’autore invece si focalizzano su particolari aspetti come soggetti artistici, persone incontrate per caso in metro o negli edifici pubblici, oggetti che sembrano avere il dono di comunicare qualcosa, squarci di cielo, albe e tramonti. E’ chiaro che in ogni foto c’è un pizzico di presunzione e un sacco di vanità, ma è proprio questo il segreto del successo di applicazioni come Instagram o di siti come myfotolife.it. In fondo stiamo dicendo agli altri: noi siamo questo, noi facciamo questo, noi siamo qui. Quindi esprimere la propria posizione sociale attraverso le foto, magari ritoccandole per coprire qualche difetto, grazie a dei filtri che fino a dieci anni fa erano a disposizione solo degli studi fotografici. E così il gioco è fatto. Dopotutto è la vanita a spingere la maggior parte delle persone a stare sui siti di social network, apparentemente a perdere tempo, mentre invece si cerca di farsi pubblicità per aumentare le proprie chance nel circolo sociale cui si appartiene. E le foto, stampate o no, in fotolibri, stampe su tela e oggetti più o meno disparati, sono un grande veicolo.

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